lunedì 29 agosto 2011

IO PORTO QUESTI




SDRAMMATIZZIAMO

Beh, visto come vanno ultimamente le cose, ho deciso di aggiungere una piccola dotazione nella mia sacca sub!Albino



Questa sembra la settimana maledetta (per le grosse cernie)

E' giovedi, e come tutti i giovedì d'estate mi dedico alla pesca subacquea con mio figlio, il buon Ferruccio. Nel primo pomeriggio ci rechiamo in una zona dove di solito prendiamo bellissimi dentici, ma di questi manco l'ombra, decidiamo allora di spostarci molto più fuori su un fondale di grotto individuato il lunedì precedente, pronti..Via! In un attimo siamo in acqua, in gommone con noi il nostro amico-allievo Pino, ottimo aspettista,Ferruccio subito attira la mia attenzione dicendo che una bella cernia lo aveva appena beffato, mi avvicino e scendo per perlustrare la grossa tana piena di cunicoli, ho una intuizione ma, fesso che sono, non seguo il mio istinto, infatti sulla sinistra di questa tana vi era una grotta passante molto ampia, e, in risalita da sotto di essa vedo sbucare la cernia che nell'ombra mi osservava, altro che bella! La stimo intorno agli 12 kg. Iniziamo la ricerca del serranide ma sembra scomparso, proprio durante l'ultimo tuffo ne vedo la testa (il resto del corpo è coperto da un grosso masso e il cunicolo è stretto, è proprio della sua misura) Cacchio mi dico, sono più di 12 kg! La tana sembra difficile ma neanche così tanto e la sparo esattamente sopra l'occhio, ha un sussulto e si arrocca, mi rendo conto che la fortuna è cieca ma in quel momento la sfiga ci ha visto benissimo! Infatti, l'asta ha trapassato il cranio della bestia ma si è piantata contro il fondo della tana(di questo me ne renderò conto troppo tardi) inizia un tiro alla fune ma il pesce non ne vuole sapere, sparo una seconda e una terza asta poi lo spaccaossa e, quando anche questo non esce dalle carni mi rendo conto che il fondo della tana è di TUFO!! E' oramai buio e lasciamo un segnalino, domani io lavoro e tornerà Ferruccio con Pino, la sera preparo 2 raffi in acciaio e un cava aste. il mattino dopo alle 7 i ragazzi sono già in mare, speranzosi di ritrovare segnalino e pesce, così è! Ma dopo 4 ore di snervante lavoro mi chiama al telefono Ferruccio per dirmi che non è cosa, ha recuperato tutte le aste meno una, pazienza ci vado io sabato, speriamo non se la siano mangiata i pesci... E' sabato, sono le 5 e dopo una lunga e stancante giornata di lavoro vado in mare, con noi c'e' anche Fabio, valido pescasub del nostro circolo, il mare però è mosso con onde al largo di 3-4 metri, ce ne rendiamo conto solo dopo aver doppiato la punta del pontile della nucleare, oramai siamo qui, si continua, arrivo sul posto e scendo, l'amara sorpresa: Le grosse onde in superficie, hanno smosso il fondo e riempito di fango la tana e le tane circostanti, nonostante la potente torcia, riesco a malapena a trovare il codolo dell'asta del mio 110, vengo sballottao contro la roccia,provo a tirare come posso ma non viene, la sento sulla punta del fucile esanime, la sposto a destra e a sinistra e in alto ma non passa..Il mare rinforza e non mi sento di mettere a rischio i ragazzi in gommone, rinuncio..Peccato, è la prima volta che lascio un animale morto in tana, e mi sento veramente male, sono dispiaciuto di aver tolto la vita a una bestia così maestosa e ho pregato per lei.
Sandro.

domenica 28 agosto 2011

Gioco di squadra. Il triste epilogo

C'è andato vicino Sandrino!
L'ultimo SMS ricevuto dalla Grecia da Alessandro diceva più o meno così: "Ho trovato l'asta appoggiata sul fondo all'entrata della tana. Strano!"
E' strano sì.
Allora le ipotesi sono 2.
A) La signora cernia si è magicamente estratta un'asta da 7mm dalla capoccia e l'ha delicatamente appoggiata all'imboccatura della tana in segno di beffa.
B) Quel birbante di Dimitris ci ha portato qualcuno armato a dovere...
Io dico LA SECONDA.

Albino
Io ci ho pensato e seriamente, non è la prima volta che ALCUNI isolani mi fanno uno scherzo simile, dal bucare il gommone di notte o slegarlo, a fregare la cernia messa in tensione con il palloncino ecc.. ecc..Ma non lo ho detto nella speranza che così non fosse....
Sandro.

sabato 20 agosto 2011

GIOCO DI SQUADRA…





Sorvoliamo sulle catture standard e concentriamoci su quell’ultimo stramaledetto giorno di vacanza in Grecia.
Finalmente il Meltemi che aveva spirato forte quasi ininterrottamente sembrava lasciare uno spiraglio per organizzare un’uscita SERIA.


Gli elementi c’erano tutti:


- il fiato e le gambe allenati da ore ed ore di estenuante sottocosta


- un barcaiolo d’eccezione - Dimitris


- un bravo compagno di pesca - Alessandro


- un mare strepitoso


- il tifo di familiari e compagni di vacanza


Ore 6:00 appuntamento al molo.


Alessandro, bravo apneista romano conosciuto in vacanza è puntuale.


Il caro Dimitris (un personaggio al limite tra l’umano ed il surreale) si fa attendere.


Tra una chiacchiera e l’altra, con la piacevole compagnia di Alessandro si fanno le 7:00 e pensiamo di concedere solo altri 5 minuti al ritardatario.


Quando i giochi sembravano fatti e siamo sul punto di raccogliere le attrezzature, ecco un capolino spuntare da un gozzo ormeggiato a pochi metri.


Stupore… non mi dire… è lui ...Dimitris.


Un paio di bestemmie se le prende, ma sottovoce.


Ha gli occhi ancora appiccicati di caccole miste a salsedine, scuote la testa. Si stiracchia tra tra gesti e suoni irripetibili <<…mghnstfnedie jdstbe djtbvedud dhghtr dgtrde bufor, bufor grsd sttbvvdfesv…>> capiamo che di uscire a pesca non se ne parla: troppo vento e mare formato. Inutile insistere; è un marinaio provetto, LUI. Se dice che non è il caso, bisogna accettare la cosa.


OK, ci mettiamo ancora una volta l’anima in pace e passiamo alle foto di ricordo.




Ma ecco che succede l’imprevedibile, scatta qualcosa! Che cosa poi?!?


Il gigante buono frettolosamente sale a bordo del gozzetto, accende motore e ci fa segno di seguirlo: si va a pesca!!!!!!! Boh!


Beh se lo dice LUI che si può andare a pesca, noi contenti ed increduli andiamo.


La traversata verso l’isola che abbiamo scelto come zona di pesca è a dir poco ….umidiccia.


Finalmente vestizione a ridosso di una falesia e via, siamo in pesca… appuntamento con Dimitris alle 12:00.


Fondali mozzafiato, tane (vuote) dappertutto, pesce pochino, con Alessando ci teniamo d’occhio.


Il tempo passa e finalmente troviamo la pietra dei sogni!


Dall’alto vediamo imbucarsi sotto di noi 2 cernie: una ggggrossa.


Iniziano i tuffi x studiare il massone che presenta avere varie aperture.


Metto la testa dentro e mi trovo una corvina bella massiccia dritta davanti alla maschera.


Istintivamente sparo e me ne pento. Ho spaventato la cernia, sicuramente.


Però al paesino qualcuno diceva che “chi non s’accontenta delle sizze della wacca, kiappa gl’ metacchje degl tor!”


OK non divaghiamo.


Tuffo successivo, provo una diversa imboccatura e trovo un’altra corvina ad aspettarmi…tranquilla. Bene. Non sparo e risalgo. I commenti in superficie con Alessandro sul BENDIDDIO che nasconde quel massone li lascio immaginare.


Ci alterniamo nei tuffi, ma della cernia nessuna traccia.


Finalmente all’ennesima apnea, E-C-C-O-L-A !


Bella, una 15ina di chili di ciccia, non molto tranquilla, alla mia destra, accostata al fondo della tana, il calcio è troppo in avanti, non posso allineare, approfitto di un istante in cui si mette di muso e zak, la becco sopra l’occhio sinistro.


Tento di tirarla fuori, ma non è cosa.


Risalgo tenendo la sagola in trazione.


Scende Alessandro, ma la tana è una nuvola di fango e il pesce non viene fuori.


Decidiamo di attendere qualche minuto che la sospensione si sedimenti. La tana è moto ampia e tutta a vista.


Di colpo la sagola perde tensione. Ne recuperiamo un paio di metri. Si è spostata.


Alla discesa successiva iniziano i guai: si è spostata in una camera più piccola, a sinistra dell’entrata ed ha puntato il muso contro un sasso che le copre la testa.


Ci infiliamo dentro a turno ma il codolo dell’asta rimane fuori portata. Una manciata di centimetri.


Seguono una infinità di sommozzate, nella speranza di poter assestare il colpo risolutore, ma NIENTE DA FARE.


Arriva la stanchezza, e finalmente arriva anche il barcaiolo.



Immaginate ora di dover trasferire l’accaduto ad un poliglotta come Dimitris, mentre vi ronza attorno impettito nel pozzetto del suo avveniristico mezzo nautico.


Segue una frase tipo “..gsrtd dtfgdbvd katanka – katanka ooysrtsvgdtrte.. “


E Alessandro, serio, che mi chiede “che ha detto?”


Ancora una volta Dimitris sfodera l’asso dalla manica: una fiocina a 5 punte!


Ma è troppo corta.. quell'arma letale!


Nessun problema, eccolo tirar fuori un inaspettato sistema di prolunghe.


Beh proviamo. Il gioco è inserire l’asta tra due punte della fiocina e spingere indietro il pesce per poterlo poi estrarre.


L’idea è buona, ma il manico del marchingegno cede alla minima sollecitazione laterale.


BASTA. Siamo stanchi. Si torna a riva.




Lasciamo il pesce in trazione con una boetta e facciamo ritorno, godendoci le gracchianti nore del potente impianto hi-fi installato a bordo.


Io riparto il mattino seguente, MA…………Alessandro resta altri 4 giorni ed è perfettamente all’altezza della situazione.


Segue un fitto scambio di SMS nei giorni a seguire.



Ci torna il giorno successivo sulla tana Alessandro, e la trova esattamente nella stessa posizione. Niente di fatto.


Serve un raffio fatto a dovere, altrimenti se la mangiano i granchi sta bestia.


Si ingegna Alessandro e prepara l’arnese, ma il meteo non perdona e 30 nodi di Meltemi lo tengono forzatamente a riposo. Persiono io gia in Italia seguivo il meteo pregando per un buco di vento.


Finalmente il giorno prima della sua partenza, torna ancora sul posto.


Equipaggiato a dovere e…. una birra a chi indovina il finale!


Albino




martedì 9 agosto 2011

Pescata con Ferruccio....

Questo carniere variegato lo abbiamo realizzato io e Ferruccio in qualche ora di Pesca mentre cercavamo dentici e palamite. La zona di pesca è quella di foce verde. Una orata, un corpulento sarago e una ...gustosa aragosta catturata dal buon allievo e figlio prediletto! L'aragosta è stata cucinata dopo un paio di ore dalla sua cattura accompagnata da spaghetti con cottura al dente....Cibo da RE!!!



Bella pescata con l'amico Daniele









Appuntamento alle 6.00 di domenica mattina con il buon Daniele, aliamo il fido gommone e via verso il largo. La giornata è bella il mare calmo e limpido, raggiungiamo una zona della quale non sono sicuro in quanto non si vedono bene le mire a terra a causa di una densa foschia, bene, andiamo a "naso"! Chiedo a Daniele di aspettare un poco in gommone, a quell'ora e a quella profondità per lui e pericoloso e poi l'aspetto si fa in solitaria e in silenzio...prima capovolta e noto che è pieno di mangianza ma non si vedono Dentici, a forza di insistere ecco il branco, sono una ventina, tutti sui 2,5/3 kg. attuo la tecnica che sempre dà risultato, scendo all'aspetto,mi faccio scorgere e appena noto la loro attenzione verso me mi acquatto dietro una roccia ben nascosto, uno-due-tre, esco e sono li che mi cercano, tutti a tiro, ma ho una esitazione, infatti dietro al branco vi sono quelli un poco più grossi, in pochi istanti tutti i pesci mi "sgàmano" e se ne vanno, mi sposto -durante la stessa apnea- di pochi metri di lato, mi rinascondo, uno di loro ci crede e viene a tiro: non c'e' storia, lo infilo esattamente a metà corpo dalla coda verso il muso, lotta ma purtroppo per lui, vinco io.Chiamo l'amico Daniele e gli passo il primo pesce,in lontananza mi fa notare che i gabbiani si tuffano a mangiare dei pesci che saltano fuori dall'acqua, mi tuffo subito per raggiungere la zona ,a la mangianza si sposta, incredulo effettuo una planata sul fondo ma senza convinzione, Due palamite di circa 3-4 kg. mi sfilano a pochi metri e a tiro ma non sono concentrato e perdo l'attimo, effettuo l'appostamento comunque ma dalla direzione dalla quale dovevano arrivare le bestie, arriva un bel barracuda, è molto buono cotto alla piastra e lo insagolo.Ci spostiamo di poco e si tuffa pure Daniele, "Tu di là, io di quà" gli dico, altra secca ma in acqua più bassa, effettuo altri aspetti ma senza esito positivo, improvvisamente vedo in lontananza un branco di dentici ma non sono grossi, tutti sul kg. mi acquatto, stessa tecnica..uno-due-tre, esco e ne ho un paio a tiro, scelgo il più grosso, anch'esso finisce nel carniere, le ore passano e mi capita di rivedere altre volte il branco oramai spaventato, negli ultimi minuti mi si presenta una ghiotta occasione, nello stesso aspetto vedo nel branco di dentici, una spigola e un barracuda, strana simbiosi, dunque; i dentici li ho già nel frigo portatile che ho a bordo, il barracuda pure. Manca la spigola, E' un tiro lungo e impreciso ma la catturo.Per oggi basta, ho quanto serve per mangiare tutta la settimana e forse di più....

PS: abbiamo pescato anche delle succulente cozze, mancava infatti l'antipasto...


Grazie a Daniele che mi ha supportato in questa meravigliosa mattinata di pesca.


Sandro.