Torre Astura, un sito
archeologico dimenticato da tutti.
L'ultima volta che sono sbarcato sulle spiagge
di Torre Astura è stato 2 anni fa durante la pulizia delle spiagge e dei
fondali organizzata dal nostro circolo C.S. Apnea Latina. Ricordo di aver lasciato,
insieme ad alcuni soci del circolo, delle spiagge pulite e ordinate. Durante lo
sbarco del 16 agosto di quest'anno però ho stentato a riconoscere il luogo.
Sporcizia e incuria ovunque, resti di cibo e buste di fast food abbandonate,
ombrelloni e tende da campeggio danno origine a un colorato triste carnevale.
Ricordo, nel 1974, quando muovevo i primi passi in questo meraviglioso sport
che è la pesca subacquea, raggiungevo Torre Astura in sella al motorino,
partendo all'alba. Ogni domenica mattina percorrevo il tragitto con il cuore in
gola, un po’ per la frenesia di mettere la testa sott'acqua, un po’ per il sito
archeologico che mi stava aspettando con la sue meraviglie.
I chilometri che mi separavano da Torre Astura
erano tanti, visto che abitavo in città. Percorrevo la via del mare fino a
Borgo Sabotino poi Foce Verde, girando a destra andavo verso Nettuno, a metà
strada tra Latina e Nettuno c'era un fiume sovrastato da un ponticello, lì un
sentiero che portava alla spiaggia, sempre in sella al motorino e con il sacco
militare contenente la muta, pinne e maschera in spalla, cintura dei piombi in
nylon legata in vita e fucile Medisten fissato con un elastico di una vecchia
camera d'aria fra sella e serbatoio. Percorrevo le ultime centinaia di metri zigzagando
pericolosamente sulla sabbia molle che si impastava nelle ruote. Il castello
illuminato dal sole dell'alba con la sua imponente torre lentamente si
avvicinava, bello maestoso e solo, ancora a guardia delle invasioni saracene.
Lo spettacolo che si apriva davanti ai miei occhi lasciava esterrefatti.
Arrivato sul posto lasciavo il motorino sulla spiaggetta (che ora per
l'innalzamento delle acque non c'è più) dell'acquedotto romano e continuavo
l'avventura a piedi. Mentre percorrevo gli ultimi metri che mi separavano dal
mare, camminando fra le rovine, i miei occhi ritrovavano gli antichi mosaici
visti nelle avventure precedenti, bellissimi affreschi, cocci di anfore
ovunque, sabbie pulite e senza plastica o rifiuti vari. Oggi quella Torre
Astura non c'è più, il sito archeologico viene stuprato giornalmente da anni,
violentato, saccheggiato da personaggi senza scrupoli, senza Dio. Sono stati
rimossi con precisione chirurgica, mosaici, pietre lavorate, un bellissimo
affresco, anfore e resti di esse. Nulla è più al suo posto, tutto
rubato,depredato. Sul ponticello ad archi, che collega il castello alla terra,
sono stati accesi dei fuochi da campeggiatori improvvisati, danneggiando gli
antichi intonaci, il portone in legno del castello è ricco di cuori incisi con
punte metalliche recanti le iniziali e nomi dagli innamorati di turno.
Assassini. Un sito archeologico che ancora nasconde beni culturali a noi
sconosciuti, necropoli, ville romane sepolte nella sabbia, anfore,
suppellettili, attrezzi da pesca, tutto alla mercè di tutti, chi arriva porta
via! Il sito è ora sotto il controllo del poligono di tiro di Nettuno:
basterebbe che il Comune se ne riappropriasse, trasformandolo in quello che in
realtà è, un sito archeologico di importanza mondiale! Attirerebbe migliaia di
turisti e appassionati di archeologia terrestre e subacquea, dando lavoro a
decine di persone e volontari.
Tutto ciò è molto triste.
Sandro Arcieli.
L'antico porto Romano come si presentava agli antichi naviganti...
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Disegno del 1980 di relitti presenti all'interno del porto romano |