martedì 30 novembre 2010






Mi pare appena ieri: i preparativi, le fomalità per il visto, il viaggio, l'aria condizionata a palla in aeroporto, la spavalderia e le occhiate boriose dei baffuti militari onnipresenti, il caldo ora secco - ora umido, i profumi… e le puzze, i tassisti con la sigaretta perennemente accesa, i sedili sdruciti e la musica dal ritmo ossessionante, l'asfalto lisciato dal sole, le contrattazioni per ogni cosa, le sistemazioni moooolto spartane, l'incontro con Moa e Farraj - compagni di avventura, i paesaggi brulli, la pianificazione dell'itinerario, l'ennesimo tè, il viaggio luuuuungo verso la Cirenaica, gli incroci senza indicazioni, finalmente il cellulare che non prende, i bagagli accatastati sul pick-up prima e nei dormitori dopo, il russare impetuoso di Moa, il cantilenare di Farraj che prega, le ore passate a cercare di prendere sonno, il lontano ricordo del bagno di casa, i rubinetti decorativi (che tanto l’acqua non esce), gli amici degli amici Ajdin - Budr - Abdullah che si uniscono alla combriccola ….e finalmente la pesca, i fondali, acqua limpida, specie nuove, le tracce dei bombaroli sul fondo, la pulizia del pescato, la preparazione dei pasti, le spezie, la mancanza di posate – di piatti – di padelle – di pentole, fare a turno a bere il tè (che ci sono solo 4 bicchieri), le mosche, le risate, e ancora tè a la menta, lo sfottò per i pesci presi e quelli non presi, la spensieratezza totale, la programmazione della giornata di pesca successiva…e così via per 7 indimenticabili giorni.

Una dimensione da sogno, tutto molto scomodo, ma indimenticabile.

Qualche pillola in immagini.

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