domenica 1 maggio 2011

THE NEGOTIATOR - A tribute to Ashraf Ahmed Saleh

Chi l'avrebbe mai detto! Te ne vai a fare una vacanzella a Dubai a trovare tua sorella e ti schiaffano dentro...


Dunque, la famigliuola parte con le valigie cariche di creme solari alta protezione. Uno spazio è riservato ai fucilini settati per l'occasione. Zia Cristina (M-I-T-I-C-A) si prende cura di noi. Organizzazione impeccabile. Tutto programmato nei minimi dettagli. Planning di matrice teutonica. Un giorno viene riservato alla pesca.


Si va a Musandam - Oman.Il caro Ashraf mi preleva nel parcheggio di un centro commerciale e tra una chiacchiera e l'altra, mezzo pacchetto di sigarette a finestrini chiusi, video di pesca che passano sullo schermo interno della vettura e racconti di mirabolanti catture, raggiungiamo una piazzola a due passi dal confine con l'Oman. Di li a poco ecco arrivare Carlos, Ayman e Sid, altri 3 pazzi che si stanno letteralmente "pescando sotto". Inguattiamo gli schioppi alla meno peggio e, dopo le formalità necessarie per il visto, finalmente parcheggiamo sulla banchina dove ci attende il dow sul quale trascorreremo le 4 ore che ci separano dall'alzataccia. Puzza di pesce marcio che si taglia col coltello, serata stellata, su la zip del sacco a pelo e buona notte.
Questo è lo scenario all'alba.
Siamo carichi. Le aspettative sono alte. Il mare è una tavola. Durante circa 90 minuti di navigazione non scorgiamo anima viva, mentre dovunque sono visibili sbollate di mangianza e caroselli di gabbiani. Sorvoliamo lo specchio della cosidetta "washmachine", un posto fatato in cui l'incocio di correnti impetuose genera un vero turbinio gorghi. E' qui che il gioco si fa duro. E' qui che si incontrano Giant Trevally classe 40Kg e rostrati vari. Questa è -nelle intenzioni- l'ultima tappa da fare sulla via del ritorno.





Ancora doppiamo punte e fiordi sempre più promettenti. A tratti la visibilità è tale che, nonostante la velocità di crociera, si vedono distintamente le schiene dei pesci che nuotano sotto di noi! Finalmente diamo ancora a ridosso di un isolotto poco distante dalla costa.
Mentre i barcaioli tirano fuori le lenze a mano e iniziano a fingere di pescare (eh si. perchè siamo venuti fin quì per fare bolentino!), in un nanosecondo noi 5 siamo in acqua. E' letteralmente impestato di pesce.
Guarda il video: http://www.youtube.com/watch?v=xh71BAm9qL8

In soli 4o minuti con 2-3 pesci a testa ci rendiamo conto che i frigo a bordo sono già colmi!!! OK, da questo momento niente barracuda, niente queenfish, niente jacks, niente sweet lips, niente red snappers. Pesiamo il pesce più grosso.Kg 14 di barracuda. Bravo Carlos.










Per fare spazio alcuni pesci vengono sfilettati. Nel frattempo scattiamo alcune foto. Decidiamo quindi di spostarci su una secca molto vasta col cappello a pochi metri.




Trascorrono una manciata di minuti e le grida del barcaiolo richiamano la nostra attenzione. In lontananza si scorge la motovedetta della guardia costiera che ci punta dritta dritta, il rombo dei motori a rompere il silenzio assoluto che aveva regnato fino a quel momento. E che cazz...

OK, niente paura, il piano è già pronto. Allora: ...sistemiamo il fucili sotto una roccia sul fondo e torniamo alla barca. Io sono l'istruttore che è venuto dall'Italia ad insegnare ai ragazzi ad andare sott'acqua trattenendo il fiato. Tutto qua! Un gioco da ragazzi.

Peccato che quando raggiungiamo la barca i militari hanno scaricato i cassoni frigo sul pagliolo (...e come glieli hai fatti sti buchi, col raffio?) e hanno scovato l'armamentario di scorta opportunamente nascosto nella stiva (... e che ci dovete fare co stì fucili?).
La situazione era comica, al limite dell'assurdo: cioè ti beccano in flagrante, con la barca impestata di sangue e squame, 3 cassoni frigo colmi di pesci con un "buco tanto" in corpo, 5 schioppi nascosti sottocoperta... e noi tutti in assetto da guerra con mute mimetiche, pugnali in cintura e guanti maleodoranti eravamo lì a sforzarci di fare la faccia dei bravi pischelli che gli era cascato il mondo addosso, che non capivano cosa avevano fatto di male, etc...


A questo punto è salito in cattedra il mito: ASHRAF, IL NEGOZIATORE. Abile, scaltro, sottile, paraculo al punto giusto. <<...si insomma abbiamo preso qualche pesce ma ora abbiamo smesso di pescare, ... ma perchè è vietato? ...ma non mi dire! ...toh prendi un succo di mango fresco che il sole scotta... sigaretta? ... si vabbeh ma ora ce ne torniamo tranquilli a casa, è che non lo sapevamo... prendi un tramezzino dai!...>>
I tentativi di imbonimento dei militari vengono troncati dall'ordine pervenuto dal comando: Scortare i criminali in porto, confiscare mezzo nautico ed attrezzatura!


F I N E D E L L A P E S C A T A - F I N E D E I G I O C H I


Niente più foto, solo un breve filmatino che mostra come a farci compagnia durante la navigazione c'è la motovedetta della guardia costiera.

http://www.youtube.com/watch?v=1i5L4cSqaTg



Il tempo viene impiegato nell'elaborazione di fantomatici piani per poter trafugare le costose attrezzature prima dell'arrivo in porto. La più fantasiosa prevede di "legare tutti i fucili e gettarli in mare approfittando del momento in cui gli "amici della scorta" che ci precedono doppiano una delle numerose punte rocciose, quindi segniamo il punto sul GPS e poi alla prima occasione torniamo a recuperarli!?! Cosi non possono farci niente perchè non abbiamo l'arma del reato!" Troppa televisione! Te lo immagini quanto si incazzano questi se arriviamo senza fucili?


Confermiamo la fiducia al NEGOZIATORE e ci prepariamo ad affrontare l'interrogatorio. Obiettivo: tornarsene a casa il prima possibile, con l'attrezzatura e senza dover pagare multe!!!
Purtroppo la trattativa (iniziata alle ore 9:00 e durata fino alle ore 14:00) è stata gestita totalmente in arabo, e riuscivo a seguirne il senso solo osservando attentamente le espressioni sui volti e valutando il tono delle voci. Solo di tanto in tanto venivo ragguagliato sull'andamento della negoziazione.

Arrivati a terra veniamo scortati in caserma. Ashraf è preaticamente l'unico a parlare, se li beve tutti, fino all'arrivo del capo dei capi. Questo gli (ci) da filo da torcere. Il livello della discussione si alza. I toni a momenti sono aspri e preoccupanti. La faccia del barcaiolo è cadaverica. I compagni di pesca (a proposito indossiamo ancora la muta) smettono di chattare con i telefonini. Brutto segno. Pare che saremo processati per direttissima. Il barcaiolo perde il mezzo nautico. Tutta l'attrezzatura confiscata, il pesce pure. <<E chi glielo dice alle mie donne?>> Il pensiero va a films tipo Fuga di Mezzanotte. Ashraf continua imperterrito. Seguono una serie inenararrabile di imbastiture e improbabili storielle al limite della decenza. Roba da alzarsi e andarsene per la vergogna. Inizia però a fare breccia nella rigidità del capitano e riesce a strappargli un sorriso e poi una risata e poi ancora una. L'atmosfera si fa rilassata. Di tanto in tanto intervengono anche gli altri compagni di pesca. Viene concesso anche a me di dire la mia. I militari mi ascoltano increduli quando racconto che in Italia, in Europa quasi ovunque questo sport è consentito. Non credo alle mie orecchie quando mi si dice che <<la pesca subacquea qui è vietata perchè se spari a un pesce, poi tutti gli altri scappano via>>. Mah! La lunga ed estenuante trattativa si chiude finalmente con la firma di un documento in cui ci impegniamo a non ripetere la marachella. Solo 3 fucili vengono confiscati. Niente multa. Il barcaiolo viene graziato. Beh, poteva andar peggio. Grande Ashraf.

Sono le 14:00 e la puzza che emaniamo è tale che veniamo invitati a fare una doccia in caserma. Non propriamente un 5 stelle, ma raramente ho provato un tale piacere.

In macchina siamo tutti felici per il lieto epilogo. E' stata una lunga giornata e forse proprio per lo scampato pericolo siamo tutti euforici e pimpanti. Rimpiangiamo di non aver avuto la possibilità di goderci la pescata come avremmo voluto e iniziamo a programmare la prossima battuta.

Oman? No grazie, ma che ne dite delle piattaforme petrolifere a largo di Abu Dhabi?

1 commento:

  1. Il problema sarebbe stato portare le arance o le sigarette.......
    Comunque bella (e originale) avventura da raccontare agli amici sorseggiando del buon rum...

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