mercoledì 20 ottobre 2010

POLPO o polipo?




Il polpo (e non POLIPO!) è una cattura facile facile, tuttavia un animale di grosse dimensioni può far perdere del tempo anche al cacciatore sub più esperto.
Avvistamento: La tana del POLPO si vede (con acqua Chiara) dalla superficie, infatti esso ama decorarla con i resti delle sue prede, in genere conchiglie, occhi di santa lucia,(astrea)valve di varia provenienza e sassi.(a me è capitato di vedere una scena unica al mondo, pescavo in una zona di sabbia in cerca di pesci serra quando vedo un contenitore di plastica bianco, di quelli del detersivo tipo DASH, che si muoveva sul fondo, era un grosso polpo che evidentemente mi aveva visto o sentito e se lo era praticamente messo in testa come copertura, non ci avrei fato caso se si fosse immobilizzato, ma un fustino che cammina... Non lo ho catturato nonostante le grosse dimensioni e il cenone di capodanno che lo esigeva. La sua ingenuità mi ha fatto desistere)Tutto questo lo utilizzerà in caso di pericolo per "barricarsi" nella sua tana, utilizzerà il tutto come una "porta di casa".
Stanarlo non è difficile, lo si può fare a mano nuda o usando il raffio, alla meno peggio con una fiocina...
Una ricetta gustosa: PESCATE un polpo, se troppo grosso, congelatelo per 24 ore minimo,(con questo stratagemma rimane più tenero) scongelate e lessate per almeno un'ora, fatelo raffreddare nella sua acqua, scolatelo e avvolgetelo strettamente nella pellicola trasparente (tipo salame) ponetelo un paio di ore nel frigo e servitelo in tavola, lo affetterete esattamente come si fa con il salame....stupirete i vostri ospiti e il vostro palato.....

1 commento:

  1. Mi hai fatto tornare in mente una storia.
    Ero giovane, giovanissimo.
    Zaino, Medisten, pinne e muta (una meravigliosa Mares-Scarpati che ho indossato per una decina d’anni) e parto per il Marocco.
    Tra le varie tappe, visito Al Hoceima, cittadina portuale sul Mediterraneo.

    Vestizione sull’antimurale del porto accompagnato da una schiera di bimbetti locali che mi guardavano come un alieno.
    Il tempo di scivolare in acqua, e ne avevo una mezza dozzina intorno.
    Inutile cercare di allontanarli.
    Dopo qualche bel sarago messo nel retino (all’epoca quello usavo) sotto il pallone uno di loro mi tira per una pinna. Mi giro e vedo il bimbo (avrà avuto 7-8 anni) che indicava verso il fondo.
    Non capivo.
    Lui scende un paio di metri tenendo il braccio teso ed il dito puntato verso la base di un masso poggiato sulla sabbia a 4-5 metri.
    Scendo e vedo un polpo enorme che spostandosi lentamente stava cercando riparo.
    Intuisco ora le intenzioni del bimbo, fiocino il polpo, lo porto in superficie, lo finisco, gli giro la testa e lo offro al bimbo che a modo suo mi ringrazia e tenendosi a galla a stento con l’animale lungo quanto lui lancia un messaggio ai compagni.
    Da quel momento l’allegra combriccola si è trasformata in una vera e propria squadra di caccia.
    Per almeno un’oretta i bimbi si litigavano la mia attenzione, individuando dall’alto, uno dopo l’altro, una infinità di polpi.
    Il gioco è finito quando, nonostante lo splash-splash dei bimbi, ho avvistato una bella cernia in candela a lato di un massone. Sono partito a razzo verso il largo seminando “i miei piccoli compagni di caccia” che carichi di polpi sono tornati a riva.
    Ritrovato i sasso giusto ho visto la cernia adagiata sul fondo tra due sassi.
    Scendo, sparo e la fiocina (si il tridente) si pianta sulla testa del pesce che resta immobile.
    Non capisco.
    Afferro l’asta per il codolo e sollevo la cernia che si divincola con un movimento secco e brusco, e pian piano inizia a nuotare verso il largo.
    Torno in superficie e cerco di capire cosa è accaduto.
    Guardo la fiocina: ha solo 2 punte!

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