venerdì 25 gennaio 2013

Le Ultime Drammatiche immagini di uno di noi...

Non conoscevo Bruno, ne avevo mai sentito parlare di lui se non nei giorni di Natale, giorni in cui nulla si è saputo di lui. Ho guardato e riguardato il video dell'incidente più volte e ho capito una cosa, che è quella che dico sempre a tutti i miei allievi da 36 anni; "Un pesce non vale la vita"!
L'immersione è su di un relitto profondo, forse 30 o 35 metri, la ricciola bella e appetibile, un tiro praticamente da fermo, il problema è stata la sagola dell'arma che ha iniziato a strusciare sulle lamiere del relitto mentre il pesce agonizzava, Bruno, si vede nelle immagini, la ha liberata intrattenendosi forse un poco troppo e ha iniziato, cercando di contrastare la fuga della preda, la sua risalita.
E' penoso assistere alla fuga verso la superficie, alle pinne che "mulinano" disperate e alle contrazioni diaframmatiche e  al  "Samba" che scuote pure il fucile ma mi sono sentito in dovere e in diritto di mettere questo filmato triste sul nostro fortunato Blog a sostegno di ciò che cerco di trasmettere agli allievi della mia scuola di pesca subacquea.
Non ho altro da aggiungere.
Sandro.

7 commenti:

  1. Ho visto il video, poi sono rimasto inebetito una manciata di secondi davanti al pc, poi mi sono dato uno scrollone e me ne sono andato a giocare con mia figlia per non pensarci.
    Però ora sono di nuovo qui a scrivere. Il video non lo vedrò una seconda volta. E' troppo maledettamente "vero".
    Giusto Sandro, una vita non si rischia per un pesce!
    Sono certo che anche il povero Bruno la pensava così, eppure...
    Sempre in coppia. SEMPRE IN COPPIA.

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  2. Invece va visto ogni tanto.
    Ieri sera dopo la piscina, in pizzeria, eravamo 15 persone e abbiamo parlato solo di questo video, qualcuno anche molto esperto ha confidato che, tornare a terra con un bel pesce che stupisca tutti vale qualche volta un piccolo rischio....
    Il concetto di coppia poi va spiegato bene, infatti molti pensano che pescare in coppia sia dividere la benzina del gommone e uscire in mare, poi ognuno per i fatti suoi, io e te Albino, abbiamo pescato in coppia e sai come la penso in merito.

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  3. Ieri parlavo con Ferruccio ed ha detto una frase stramaledettamente vera...."facciamo uno sport in cui non sono concessi essori"...e questo video ne è la prova.

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  4. E' apprezzabile che questa circostanza abbia generato una discussione. La perdita di una vita deve necessariamente stimolare riflessione e discussione.
    Io pesonalmente NON prendo rischi. Perlomeno non ne prendo coscientemente, e non approvo l'idea di volerne prendere per poter mostrare il pesce a terra.
    (Francamente tendo a non mostrare il pesce e francamente mi danno fastidio i ficcanaso che vengonio a sbirciare in gommone. Ma questa è un'altra storia).
    La parte più bella dell'apnea è la risalita, stacchi dal fondo in piena lucidità e sbirci in basso programmando la prossima discesa, lo spitito del cacciatore è sempre vigile ma ad un livello di allerta ovattato, pinneggi verso l'alto senza affanno, ti guardi intorno, ti godi il blu e pregusti l'aria fresca che ti aspetta.
    Questo solo per dire che se tutto ciò non succede, se arrivo in superficie affannato, qualcosa non ha funzionato, non mi sono goduto la discesa.
    Quante volte ho visto i dentici fare carosello e restare furi tiro.
    E allora che si fà?
    Ti godi lo spettacolo e te ne torni in superficie senza sparare.
    Non porti a casa il pesce, ma...

    Tornando alla discussione proattiva, propongo di dedicare una serata all'approfondimento del tema: rischio shallow water black-out, cosa fare per evitarlo o per limitarne gli effetti.

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  5. Ho rivisto il video ancora e ancora. La mia conclusione: Aveva evidentemente avvistato il pesce nella immersione precedente e forse l'emozione o non so cosa gli hanno impedito una adeguata preparazione a una simile discesa, ne di testa ne di fisico.( in genere sulle immersioni profonde si consiglia un recupero 2-3 volte il tempo dell'immersione precedente)Se ci fate caso, non cade in verticale sul relitto ma in diagonale, questo significa che i metri che percorre (facciamo finta che il relitto sia a -30) siano in effetti almeno 40/45, egli va a posizionarsi direttamente nel punto da cui poi sparerà, notate come, appena raggiunta la posizione, arretra l'arma e si affaccia lentamente, come per non farsi vedere dalla preda...Il resto è già stato scritto...

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