martedì 16 novembre 2010

Il pontile della nucleare,nave scuola per pescatori sub...


Ieri sera, dopo la lezione in piscina, sentivo due amici del circolo della pesca che parlavano del pontile della nucleare di FOCE VERDE..Tornando a casa ho scovato questa foto.Dal giorno in cui è stato fatto questo scatto,(fatto con una macchina fotografica REFLEX, di quelle con il rullino che dovevi aspettare minimo una settimana prima di vedere se "la foto era venuta bene") sono passati circa 30 anni. Indosso la mia prima VERA muta. Era una tecnisub da 3 millimetri con cappuccio incorporato. Come sottomuta, una maglia di lana di quelle tipo militare color rosa carne e a manica lunga, al posto dei guanti da sub, usavo quelli di gomma da cucina fregati a mia madre che, per di dignità, indossavo al contrario(parte rosa interna e bianca esterna) i piedi li proteggevano con due calzettoni di lana, usavo quelli ereditati da mio fratello facenti parte del corredo da vigile del fuoco,lana forte e..Dura!Il fucile era uno solo,un MEDISTEN lungo 70 cm. modificato e potenziato, lo usavo per tutto, aspetto,tana,tutto insomma. Ricordo che, non avendo nè barca nè gommone,nuotavamo tanto,ma bisognava fare in fretta, infatti in inverno, questa attrezzatura a poco serviva.Conoscevo un signore di latina che aveva un barchino parcheggiato tutto l'anno sulla spiaggia dove ora c'è la discoteca "Cancun", aveva anche un motore da 9 cavalli.Il patto era: "tu mi presti la barca e io ti porto un pò di cozze"! Era questo il Dàzio da pagare. A quei tempi la spiaggia era molto lunga e ampia,e,nel casale dove ora c'è la discoteca, c'era la colonia"ACLI" dove andavano i bambini in colonia appunto. Per arrivare in acqua dovevamo fare almeno 30-40 metri di cammino, immaginate la cosa con una pesante barca da trascinare e al secondo viaggio, con il motore sulle spalle...ma volevi mettere?...Il pontile era mèta di pochi e non perchè non lo si conoscesse,ma semplicemente perchè i pescasub apneisti si contavano sulle dita di.. Una sola mano.. Entravamo in acqua con il fucile carico, tanto era il pesce presente, che spesso si sparava dalla superficie. Ricordo un giorno, il mio amico Bernard, sparare in un buco dove erano entrate centinaia di spigole di tutte le taglie, egli sparava alla cieca non avendo la torcia, ne estraeva una,due,tre alla volta come fossero allo spiedo, le più piccole, ferite non a morte, le liberava per tenere le più corpulente. Nei buchi della franata di levante, abitavano enormi gronghi e polpi da rekord..Ho avuto la fortuna e l'onore di esserci e ho ancora impresse nella mente quelle immagini indelebili,(freddo compreso)Vado ancora oggi al pontile,ci vado quando gli altri pescasubbi se ne sono andati,qualche volta ne incrocio qualcuno con il "retino" pieno di piccoli pesci e piccoli polpi buoni solo per essere fritti.Non fanno onore al pescatore subacqueo.Al pontile riesco ancora a prendere qualche pesce degno di nota,ma quei bei tempi non torneranno più, forse tra molti anni, quando le coscienze degli uomini saranno più sagge e la pesca più selettiva,chissà!...
Sandro.

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