martedì 22 luglio 2014

LA PESCA AL DENTICE SECONDO LE MIE ESPERIENZE...

Una volta si diceva che la pesca più impegnativa  e complicata fosse per quel pesce che tutti usavano chiamare con il nome di "Regina" LA CERNIA. Poi, un pò per il livello delle attrezzature e anche per il livello di preparazione dei vari pescasubbi, questo pesce è diventato sempre più alla portata delle nostre fiocine e spesso presente in un carniere, stessa cosa non si può dire del DENTICE, pesce questo,fortemente imprevedibile e sospettoso, le condizioni per insidiarlo e catturarlo sono varie. Prima tra tutte la temperatura dell'acqua, io credo che  questa non influisce sul dentice in quanto predatore ma specificatamente sulle sue prede che sono : occhiate, salpe e altri pesciotti che preferiscono l'acqua calda alla fredda.
Come tutti i predatori, il dentice non ama cacciare in pieno giorno (salvo condizioni particolari di marea-cambio del tempo- correnti) questo ci fa capire che se facciamo una levataccia all'alba o un cala sole avremmo  più probabilità di portare a tiro il bestione. Le attrezzature sono le standard di una normale battuta di caccia alle quali va aggiunto un bel fucilone con lunga gittata e un fucile di scorta sotto al pallone segna sub che potrebbe servire per "doppiare" l'animale ferito. L'allenamento è fondamentale, queste prede si possono incontrare in particolari condizioni a tutte le profondità, io stesso una decina di anni fa, ho catturato un dentice di kg.6.60 in 2 metri d'acqua nel mese di ottobre all'alba e con mare molto mosso, ma le sue quote sono spesso impegnative e poichè parliamo di pesca all'aspetto la cosa si fa impegnativa e purtroppo pericolosa.
Veniamo alla strategia : Regola numero 1, cerchiamo di andare in acqua con un compagno che abbia le nostre stesse capacità, se ci capitasse un incidente a 20 e più metri, questi questo nel tentativo di aiutarci andrebbe inrimediabilmente incontro a dei problemi seri. 2: Curiamo con precisione maniacale la nostra attrezzatura, asta, elastici, pesi, deve essere tutto controllato più volte. 3, La scelta del luogo di caccia è importante, normalmente mi capita di incontrare il dentice in zone ove vi sono delle risalite dal fondo, o su secche ad esempio con la base a 15 metri e con massi che fanno tana e che si ergono fino a 2-3 metri dal fondo, è qui che le castagnole, le occhiate e altre prede del dentice vivono e si assommano. Durante la nostra discesa cerchiamo di "leggere" i messaggi che il mare ci da: se le castagnole sono distribuite a diverse quote di profondità dal fondo alla superficie è un messaggio chiaro del fatto che non ci sono ancora predatori in zona, se queste cono "appallate" cioè formano una palla o un ammasso informe, ci sono grosse probabilità di incontro con predatori tra i quali il dentice. Anni fa, questo strano comportamento  faceva pensare che le castagnole o altri pesci, si "appallavano" per sembrare di più, per sembrare un solo unico grosso pesce e in parte è vero, ma studi più approfonditi dicono anche altro, i pesciotti si raggruppano anche per non dare la possibilità al predatore di mettere a fuoco un solo esemplare del branco, trovo questa strategia affascinante.
Il dentice come tutti gli altri predatori, caccia con il sole alle spalle e contro corrente,  saremo quindi noi a stabilire la nostra posizione sul fondo. Scendiamo e, alla luce di quanto detto, scegliamo il posto migliore per appostarci, molti usano fare dei richiami, forse funziona ma io preferisco non fare alcun rumore, le vibrazioni che emettiamo sono già una gran caciàra per la sensibile linea laterale del predatore. Una volta appostati sul fondo aspettiamo... i dentici sono animali di branco e quindi non arriveranno mai o quasi mai da soli, se avvistiamo il primo esemplare aspettiamo un attimo, tempo pochi secondi e vedremo anche gli altri che spesso sono nelle retrovie, più grossi dei primi e meno disposti a farsi prendere a schiòppettate! ecco, i dentici ci hanno localizzato, ora cerchiamo di sparire alla loro vista schiacciandoci sul fondo e nascondendoci dietro a una roccia o alla posidonia. 1-2-3 secondi dopo alziamoci lentamente e troveremo i pesci a pochi centimetri dal nostro fucile, sono predatori curiosi e famelici  ( se sono in caccia)  e questo li rende curiosi e spesso imprudenti. Cerchiamo, una volta portato a tiro il pesce, di non colpire troppo basso, il loro ventre è tenero e rischieremo di perdere la povera bestia, miriamo alla linea laterale del corpo ben visibile su questo tipo di pesci, questa è in asse con la colonna vertebrale del pesce e se scalfitta o interrotta dalla freccia, fiacca la sua reazione. Lasciate il mulinello lento ma che opponga un minimo di resistenza, infatti, se troppo lento questo potrebbe "imparruccarsi"
Il pesce, una volta colpito cercherà la prima grotta o anfratto liberi nei quali si andrà a rifugiare e cercherà prima possibile di levarsi il ferro di dosso, se ci riuscisse addio pesce! In superficie armatevi del secondo fucile e scendete (non prima di aver effettuato una sosta di recupero di almeno 3 volte l'apnea appena effettuata. ) Scendete e seguite la sagola, vi porterà diritto verso il pesce che sarà come detto in una tana o nascosto nell'alga. Finite subito la preda, è un pesce e non ha corde vocali ma sta soffrendo come soffrirebbe un essere umano.
Buon mare a tutti, Sandro.



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